La pianta usata in fitoterapia è la genziana dai fiori gialli, di cui si adoperano solo le radici, tagliate a pezzi in autunno, tra il secondo e il quinto anno di vita della pianta, e poi essiccate al sole. Originaria dell’Europa e dei Balcani, cresce lungo l’arco alpino italiano, generalmente in mezza montagna, ad un’altitudine compresa tra 800 e 1.500 metri. Si tratta di una pianta erbacea perenne, che può raggiungere i 2 m di altezza. Le sue radici sono piuttosto spesse e possono essere lunghe anche più di 1 metro. Sono l’unica parte che può essere utilizzata in medicina erboristica insieme ai rizomi. Le radici di genziana gialla, grazie alla presenza di mucillagini, oli essenziali e alcaloidi, hanno spiccate proprietà digestive, diuretiche, tonificanti, antibiotiche e carminative, febbrifughe. Il suo uso è quindi quello di contrastare stati febbrili, rinforzare il sistema immunitario, favorire l’eliminazione dell’acido urico, curare l’ittero, la tosse, il raffreddore, stimolare l’appetito, facilitare la digestione e curare i disturbi digestivi (in particolare dolori di stomaco, gonfiore e flatulenza).
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