
Si tratta di una resina oleosa estratta comunemente dalla boswellia carterii, una pianta appartenente alla famiglia delle burseracee. Riesce a raggiungere anche i sei metri d’altezza e si presenta con fiori rosa e bianchi e un ricco fogliame. Questa pianta è utilizzata da tempo presso i popoli del Medio Oriente e dell’India, che ne apprezzano le proprietà benefiche oltre ai profumi intensi emanati. Viene estratto anche da altre piante come la boswellia serrata e la papyrifera. Ogni pianta produce un diverso tipo di resina che andrà selezionata in base alla grandezza dei grani, il colore e il grado di purezza. Tutte queste oleoresine hanno la caratteristica di presentare un odore molto intenso ed aromatico che si attiva con la combustione, meglio se su un supporto che possa bruciare assieme alla resina, tipo il carboncino. Il processo di raccolta è del tutto naturale, in quanto sono le piante stesse a produrle, lasciandole spontaneamente fuoriuscire dalla corteccia. Una volta raccolte, vengono cristallizzate e poi ridotte in polvere. Alla boswellia vengono tradizionalmente ascritte proprietà antinfiammatorie e antitumorali. I suoi impieghi sono da ricercare soprattutto nell'ambito delle medicine alternative come, ad esempio, quella ayurvedica, dove la resina estratta dalla pianta trova impiego nel trattamento di reumatismi, artrite, artrosi e dolori muscolari. L'incenso di boswellia viene utilizzato per favorire il rilassamento, la meditazione e la preghiera. oltre che per migliorare la respirazione.
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